A cura di G. Civitarese, Mimesis Edizioni, Milano 2020
L’interesse per Wilfred R. Bion è sempre più vivo. Eppure non c’è granché su Memoria del futuro, il suo ultimo libro.
A Londra, anzi, qualcuno lo prese per un segno di senilità. Al contrario, a una lettura attenta si rivela come l’ultima
sfida che egli lanciò all’establishment psicoanalitico. Forse solo oggi ne possiamo cogliere davvero il senso. I tre
volumi che compongono Memoria del futuro si presentano come un godibile racconto in forma drammaturgica di
un lungo sogno ininterrotto. Bion vi affronta questioni teoriche chiave e dà ancora una volta prova della sua
diabolica capacità di spiazzare i lettori; “diabolica” perché in questa tenace attitudine c’è qualcosa di sulfureo, di
provocatorio, una qualità che la psicoanalisi non dovrebbe mai perdere. Ma ciò cui soprattutto egli provoca è ad
avere il coraggio di dar vita a idee nuove, anche se all’inizio per citare Grotstein possono disturbare un poco
l’Universo. Bion e la psicoanalisi contemporanea, frutto del lavoro di alcuni studiosi illustri e internazionalmente
riconosciuti, colma dunque un vuoto importante. Per questo si rivolge a tutti gli psicoanalisti, psicoterapeuti e
studiosi di scienze umane che vogliono saperne di più sia sul nuovo paradigma della psicoanalisi contemporanea,
al cui centro sono le emozioni e l’intersoggettività, sia sull’autore che lo ha inaugurato, forse il più geniale dopo
Freud.
“Un’indispensabile introduzione al capolavoro di Bion più provocatorio,
spesso sconcertante e a lungo trascurato; il suo ultimo, appassionato
tentativo di illuminare il regno del sogno e della realtà psichica.”
(Tratto dalla quarta di copertina)