A cura di Luca Trabucco
Scritti di Gianfranco Bruno, Stian Grøgaard, Luca Trabucco
Prefazione di Giuseppe Nucara
In questo volume ci si incontra con l’opera di Edvard Munch attraverso un convergere di diverse modalità di lettura: lo storico dell’arte, Gianfranco Bruno, con la sua pluriennale confidenza con l’opera del grande pittore norvegese, ci guida in una lettura storico-estetica di grande spessore; il teorico dell’arte, Stian Grøgaard, docente di Teoria dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Oslo, che utilizza un fondamentale concetto psicoanalitico come supporto all’analisi dell’opera cardine del percorso artistico di Munch: La Bambina Malata; lo psicoanalista, Luca Trabucco, che anche attraverso una comparazione con due altri grandi autori la cui opera si centra sul “ricordare”, Marcel Proust e Eugène Atget, utilizza un modello concettuale psicoanalitico attuale per individuare delle modalità di funzionamento mentale che permetta di avvicinare il percorso umano ed artistico di Munch a quello di chiunque.
In complesso una riflessione sull’arte e sulla vita profonda e sofferta che va a sollevare le questioni sul senso dell’arte e dell’esistere.
L’arte a questi livelli viene a sollecitare tematiche che hanno a che fare con i grandi temi della vita, il vivere e il soffrire la comune condizione umana in tutti i suoi risvolti. In questo senso la distinzione tra salute mentale e patologia viene a perdere essenzialmente di senso, così come la relazione tra genio e follia. Il genio, come il folle, inquieta la coscienza che vorrebbe attestarsi in una condizione di “tranquillità”, allontanando da sé i dilemmi del vivere. Ma proprio una profonda riflessione su questi dilemmi è la condizione perché la mente umana possa crescere e svilupparsi creativamente
Questo bel libro contiene e sviluppa molti altri filoni di ricerca sia sulla complessa vicenda umana e artistica di Munch che, parallelamente, sulle modalità del funzionamento mentale riconducibili o collegabili a tale vicenda. Certamente uno dei pochissimi libri in cui Psicoanalisi e Arte, processi psichici e processi creativi artistici, si intrecciano in maniera feconda illuminandosi e arricchendosi reciprocamente.
Giuseppe Nucara
(Dalla quarta di copertina)
Gianfranco Bruno, Laureato in Lettere moderne di Genova, frequenta dapprima l’Accademia Linguistica di Belle Arti di Genova e quindi l’Accademia di Brera a Milano. Dal ’69 al 2001 è direttore dell’Accademia Linguistica di Belle Arti. Curatore e ordinatore di molte mostre tra cui: L’opera grafica di Boccioni; Immagine per la città, Accademia Linguistica e Palazzo Reale, Genova; La ricerca dell’identità a Milano; Munch, a Milano e Roma; Munch. Opere grafiche, a Recanati. Diverse personali come pittore; al 2017 data la pubblicazione del volume Gianfranco Bruno pittore, a cura di Lia Perissinotti, Erga ed.
Luca Trabucco, Medico Psichiatra, Membro Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana e dell’International Psychoanalytical Association, vive e lavora a Genova. Specializzato all’Università di Pavia, sotto la guida del prof. D. De Martis. Autore di alcuni volumi e numerosi articoli concernenti psicoanalisi e arte, e di lavori clinici, oltre al volume Nati prematuri, con C. Conforto, edito da F. Angeli. Ha svolto attività didattica nell’ambito della facoltà di Psicologia dell’Università di Genova, e attualmente nell’abito del Master in Criminologia dell’Università di Genova.
Stian Grøgaard, ha studiato filosofia e pittura. Professore di Teorie dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Oslo. Laureato in Filosofia con una tesi su: Edvard Munch. Una vita differita. Autore di L’oggetto inquieto – 12 conversazioni sull’arte contemporanea, e di saggi su Robert Smithson, La critica del Giudizio di Kant, Hegel visto da Deridda, e su Kant dopo Duchamp di Thierry de Duve.