Il premio Gradiva di Lavarone 2021 è assegnato a
Giuseppe Civitarese
per il libro
L’ora della nascita – Psicoanalisi del sublime e arte contemporanea (Jacabook, 2020)
L’autore ha scelto di cimentarsi con l’arte contemporanea, tramite una metodologia rigorosa e internamente coerente, nella quale l’ispirazione e la passione non si distaccano mai dai nessi storici e dal confronto con le altre discipline che si affacciano su questa arena complessa e controversa.
Civitarese guida il lettore, anche inesperto, in un affascinante percorso di conoscenza attraverso le opere di artisti della modernità coadiuvato da un prezioso corredo di illustrazioni.
Il suo intento, peraltro, senza il quale ogni speculazione psicoanalitica interdisciplinare resterebbe sterile, è il ritorno alla psicoanalisi stessa: l’esperienza estetica del sublime si esprime – scrive – in un precipuo linguaggio simbolico, senza il quale non avremmo che “un reale indifferenziato”. Dove assistiamo a una morte, assistiamo anche a una nascita. Quell’ora della nascita – titolo preso dall’opera drammatica e straniante di Kubin concepita nel 1903, quasi a ridosso de L’interpretazione dei sogni di Sigmund Freud – che è “l’essenza di ciò che ci rende umani”.
Giuseppe Civitarese
“L’ora della nascita. Psicoanalisi del sublime e arte contemporanea”
Prefazione di Nadia Fusini
Jaka Book, 2020
L’ora della nascita è un’indagine sull’essenza di ciò che ci rende umani attraverso un dialogo su un piano
paritario fra psicoanalisi e arte. Ciascuna ha qualcosa da dire all’altra che la rivela a se stessa. Man mano,
da questa specie di gioco del reciproco riconoscimento si sviluppano idee nuove sull’oggetto che è al centro
dell’interesse comune. Le domande che si scambiano sono: come nasce la psiche? perché si può dire che la
bellezza sia necessaria alla vita? Ciò che sperimentiamo come «semplicemente» bello in cosa si differenzia
dall’esperienza estetica che definiamo «sublime»? «Sublime» è la singola parola che organizza tutti i
materiali del libro: l’antico trattato di retorica che suggerisce agli autori come raggiungere le vette più alte
dell’espressività artistica, l’estetica romantica che ad essa si ispira, il concetto freudiano di sublimazione
come teoria psicoanalitica dell’arte, gli esempi di sublime contemporaneo – da Serra a Kapoor, o da
McQueen a Kiefer – con i quali mettere alla prova l’ipotesi interpretativa di base.
Giuseppe Civitarese, psichiatra, e psicoanalista (SPI, IPA, APsaA), vive e lavora a Pavia. È stato direttore
della Rivista di Psicoanalisi. Ha pubblicato circa 300 lavori sulle maggiori riviste nazionali e internazionali.
Trai libri, quasi tutti tradotti in inglese e alcuni anche in altre lingue: L’intima stanza. Teoria e tecnica del
campo analitico, Roma 2008; La violenza delle emozioni. Bion e la psicoanalisi postbioniana, Milano 2011;
Perdere la testa. Abiezione, conflitto estetico e critica psicoanalitica, Firenze 2012; Il sogno necessario:
nuove teorie e tecniche dell’interpretazione in psicoanalisi, Milano 2013; I sensi e l’inconscio, Roma 2014; Il
campo analitico e le sue trasformazioni, con A. Ferro, Milano 2015; Trasposizioni. Glossarietto di
psicoanalisi, Milano-Udine 2017; Un invito alla psicoanalisi, con A. Ferro, Roma 2018; Soggetti sublimi:
esperienza estetica e intersoggettività in psicoanalisi, Milano-Udine, 2018; Vitalità e gioco in psicoanalisi, con
A. Ferro, Milano. Ha curato inoltre i volumi: L’ipocondria e il dubbio: L’approccio psicoanalitico, Milano, 2011;
Le parole e i sogni, Roma, 2015; The W. R. Bion Tradition: Lines of Development—Evolution of Theory and
Practice over the Decades, Londra 2015; Advances in Psychoanalytic Field Theory: International Field
Theory Association Round Table Discussion, Londra 2016; Bion e la psicoanalisi contemporanea. Leggere
‘Memoria del futuro’, Milano-Udine 2020.
Indice del volume:
Prefazione: L’arte è sublime, o non è, Nadia Fusini
- L’imminenza dell’oggetto
- Una storia di successo
- Il sublime ora
- Il serpente nel labirinto
- Uno spazio pieno di oscurità
- Il dio-fiume del sangue
- Savage Beauty
- Palazzi celesti
- Can’t help myself
- La sublimazione reinventata
- La materia del tempo
- Il corpo abietto
- Oh vita, cominciata in un Sanguigno fluire
Dalla Prefazione di N. Fusini:
“Qui c’è uno psicoanalista che ha occhio, oltre che orecchio. E sguardo, oltre che ascolto. E ha fiducia:
fiducia nell’arte della pittura che contempla, e nell’arte della parola, la psicoanalisi, che pratica. In questo
libro – che è un omaggio all’arte contemporanea, per il modo in cui si intona a una retorica del sublime di
ispirazione classica; e al concetto di sublimazione, di ispirazione freudiana – Giuseppe Civitarese compone
in ardito intreccio due passioni, due fedi, addirittura. O forse, più semplicemente, due corpi d’amore, due
facce della materia di cui vive, del cibo di cui si alimenta con slancio e rigore. Appunto, la psicoanalisi e
l’arte.
Il tema è la ‘nascita’, come il titolo avverte. Anzi, l’“ora della nascita” – la nascita introducendo all’idea di
tempo, e l’orizzonte della generazione istituendo di per sé l’arco di un prima e di un dopo. In verità, per chi
se ne renda consapevole (ma non tutti ci riescono, o lo vogliono), l’ora e qui, il punto focale, la freccia
puntuale della nascita sono ogni giorno a tema nell’esperienza del vivere; perché come insegna John Keats,
“chi è creativo crea se stesso”. Cito un poeta che Giuseppe Civitarese conosce, e a sua volta cita in questo
libro, perché conoscendolo, riconosce la sua capacità di illuminazione.
[…]
Si esce dalla lettura di questo libro grati, illuminati. Con l’impressione che l’autore sappia far parlare le
opere. E con il presentimento che in virtù della medesima apertura e accortezza e corrispondenza d’amorosi
sensi accolga chi nasce alla parola. Con lui, nella scena analitica.”