Quali sono le verità dell’inconscio? Come le possiamo cogliere? Con quali strumenti? Come essere ricettivi rispetto alle evidenze dell’analisi? E di che inconscio parliamo? E’ l’inconscio rimosso di Freud o quello “estetico” di Bion? La Guantanamo della mente o la funzione poetica della personalità? E che dire dell’inconscio inaccessibile o di quello cognitivo? Il libro cerca di rispondere a tali quesiti. Esplora per questo sia il piano della speculazione metapsicologica più astratta sia quello empirico della clinica quotidiana. Ne risulta un piccolo atlante dell’inconscio. Provvisorio e parziale, ciò nondimeno esso ha l’ambizione di contribuire a raffinare alcuni dei dispositivi teorici e tecnici che fanno parte dell’equipaggiamento con cui l’analista affronta la cura della sofferenza psichica. Dalla reverie corporea e sensoriale a quella immaginativa, e dalla trasformazione in allucinosi a quella in sogno, il lettore ha così l’opportunità di familiarizzarsi con alcuni dei temi più attuali e affascinanti della ricerca psicoanalitica.