Si sono recentemente conclusi i lavori di Psiche e Polis, XXI convegno nazionale SPI dedicato alla salute mentale. Nella splendida cornice della Città Eterna, a due passi dalle mura aureliane, ha preso corpo, fra venerdì 24 maggio e Domenica 26 maggio, un dibattito piuttosto ricco, anche se a tratti amaro, fra psicoanalisti e altri esperti del settore: professori, dirigenti della psichiatria pubblica, magistrati, filosofi, religiosi. Panel e laboratori, che cercavano di favorire lo scambio interdisciplinare e fra colleghi ne hanno scandito il ritmo insieme ai contributi delle sessioni plenarie. Particolarmente pregnante , per chiarezza, incisività e stile, la relazione di Margherita Cassano, prima Presidente della Corte di Cassazione nell’ultima giornata dedicata al femminile e in particolare alle lotte compiute a partire dai primi anni Sessanta da uomini e donne di quella generazione per il raggiungimento della parità di genere nella magistratura. Senza dimenticare, grazie a Ronny Jaffé, Stefania Nicasi e Maria Rosaria Capillo il parallelo emergere della rappresentanza femminile, qualitativa e quantitativa in psicoanalisi. Ospite di eccezione Silvia Vegetti Finzi. Il gruppo pavese è stato attivamente rappresentato da Elena Molinari, Segretario scientifico nazionale, che ha introdotto relazioni e dibattito e da Pierluigi Politi, titolare della cattedra di Psichiatria dell’ateneo pavese . In particolare Politi ha ricordato al pubblico, in modo lucido e vivace l’importanza del contributo pavese alla psichiatria dinamica e sociale grazie a figure storiche quali Dario De Martis, Fausto Petrella e Francesco Barale. Come a compensare il rischio crescente e il pericolo mortale di marginalizzazione se non esclusione a tutti gli effetti della psicoanalisi dal campo della salute pubblica, sottolineato da numerosi relatori a partire dal presidente nazionale della SPI Sarantis Thanopulos, marginalizzazione che avrebbe ricadute drammatiche anche per la psicoanalisi esercitata in contesti privati. Nei panel hanno trovato voce e spazio anche altri soci del centro a partire da Fulvio Mazzacane, in solo, con una riflessione e rilettura del mito di Edipo, e Paola Lorusso, Valentina Martinelli, Nadia Muscialini, Dana Scotto di Fasano, Vanna Berlincioni come autrici o coautrici di contributi gruppali. Giovanni Stella ha cercato di fare la sua come facilitatore e catalizzatore di dibattito di un gruppo di colleghi di diversa formazione che portavano contributi sulle difficoltà dell’adolescente, in particolare di oggi, di individuarsi nella pervasività del virtuale, risorsa ed ostacolo. Infine non possiamo dimenticare fra i presenti Antonino Gallo, Segretario Scientifico del Centro pavese, che ha contribuito a pensare, progettare e disegnare il convegno.